Sekkusu shinai shokogun
La sindrome del celibato
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Psicologa, Psicoterapeuta sistemico relazionale, nel corso degli anni ho maturato esperienza nell’ambito della disabilità e dei minori a rischio di disagio psico-sociale. Ho condotto gruppi terapeutici e di sostegno, e organizzato attività riabilitative attraverso tecniche artistiche e teatrali. Dopo aver lavorato come ricercatrice presso l’Istituto Superiore di Sanità, occupandomi di progetti di rete inerenti l’autismo, ho deciso di dedicarmi in toto alla clinica. Pertanto, attualmente lavoro come terapista ABA, esercito la professione e collaboro con le scuole con progetti inerenti l’inclusione scolastica di bambini autistici e l’educazione all’affettività in bambini e adolescenti.
La sindrome del celibato
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Un giapponese su due non desidera sessualmente l’altro partner.
Il fenomeno si chiama sekkusu shinai shokogun ed è meglio noto come sindrome del celibato.
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Stando ai dati della Japan Family Association, il 45% dei giovani nipponici tra i 16 e 24 anni non nutre interesse sessuale e relazionale verso l’altro sesso.
Quindi, oltre a non sposarsi e a non intraprendere relazioni affettive, questi giovani adulti appaiono a volte addirittura disgustati dall’argomento sessualità.
In generale emerge un forte blocco a livello non solo fisico, ma anche psicologico, rispetto all’argomento.
Molti uomini affermano di aver paura del gentil sesso, in quanto non vi ritrovano quell’ombra di delicatezza e ingenuità con cui la donna è stata sempre dipinta negli ultimi secoli.
Gli uomini hanno quindi paura di non saper approcciare l’altro sesso, temono di essere rifiutati ed umiliati.
Dall’altro versante, le donne appaiono molto indipendenti, ma ricercano l’amore romantico.
Questo circolo vizioso tende ad alimentare nei giovani nipponici di entrambi i sessi sentimenti di bassa autostima e una forte demotivazione.
Quali sono le cause di questo fenomeno?
Alcuni esperti attribuiscono la colpa di questi problemi relazionali a diverse cause:
A una lettura più attenta delle dinamiche tra i sessi, notiamo che gli uomini possono essere classificati come erbivori – cioè senza un preciso orientamento e disinteressati al sesso – mentre le donne sono solitamente intraprendenti.
A complicare le cose, nella società nipponica permane un contesto socio culturale molto tradizionale, che inneggia al marito salaryman e alla moglie casalinga.
Ma data l’instabilità economica avere un figlio è impossibile se non si lavora entrambi e la convivenza non è approvata socialmente.
Al di là di questi paradossi e modelli duri a morire, i giovani giapponesi hanno obiettivi a lungo termine diversi e ciò porta ad una difficoltà di intrecciare le proprie vite e le proprie mani.
Così si trova soddisfazione nel sesso virtuale o occasionale nei love hotel, nei manga o nei giochi di ruolo. In altri casi semplicemente si rinuncia e si sublima il desiderio con altri interessi e passioni.
Che il Giappone stia aprendo la strada ad un fenomeno che interesserà anche i paesi europei?
Alcuni studiosi ritengono che sebbene ci siano alcuni elementi in comune con l’Occidente, la società nipponica ha delle caratteristiche peculiari che accelerano questa tendenza.
Per Ai Ayoma – terapeuta del sesso – essere single e non ricercare relazioni romantiche non è sano e naturale; in quanto zittisce un normale bisogno fisiologico degli esseri umani di contatto emotivo e corporeo.
Per contro, per gran parte della comunità scientifica e per la maggior parte delle persone intervistate, questo status non è considerato un fallimento; piuttosto una nuova realtà che si sta facendo strada.
Shikata ga nai è un termine giapponese di difficile traduzione e interpretazione. Significa, letteralmente, "Non c'è nulla da fare".
Il Danshari è una tecnica, relativamente recente, che insegna a fare spazio ed ordinare il proprio caos esterno e interno.
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